Barletta da non perdere

Castello svevo

Sorto su una pre-esistente fortezza normanna, il castello fu costruito intorno al 1090. Il maniero ha subìto nei secoli importanti rimaneggiamenti. Federico II di Svevia, che qui soggiornò in diverse occasioni, apportò le prime, importanti modifiche.

Con Carlo I d’Angiò, nel XIII secolo, il castello ricoprì anche funzione residenziale; gli Angioini rafforzarono inoltre la struttura costruendo il fossato e un muro di difesa a ovest.

Il fortino di Paraticchio sulla litoranea di Ponente e la fortificazione delle mura si devono invece agli Aragonesi.
L’attuale struttura quadrata, con i 4 bastioni a lancia posti ai vertici, è opera degli Asburgo che ne consolidarono le fortificazioni.

Cantina della disfida

La storica osteria, oggi nota come la "Cantina della Sfida", si trova nei locali al piano terra di un bel palazzo del Quattrocento. Fu qui che, secondo la tradizione, durante un banchetto avvenne il lancio del guanto di sfida fra i Francesi e gli Italiani.

Questi luoghi, un tempo sede del Gran Capitano delle truppe spagnole, sono ambienti particolarmente suggestivi, con arredi e utensili di epoca medievale: panche, tavolacci, sgabelli, utensili, scudi e un grande camino.

Aiutati dalla fantasia e dalla conoscenza degli avvenimenti storici, nella cantina si può rivivere il momento del lancio dell'offesa.

“Eraclio” il Colosso di Barletta

Il Colosso di Barletta, di fattura bizantina, meglio noto come Eraclio e affettuosamente chiamato nel dialetto locale Arè, è una colossale statua in bronzo alta oltre 4,5 metri. Con molta probabilità risale a un’epoca compresa tra il IV e il V sec. d. C. e potrebbe rappresentare l’imperatore Costantino.

Secondo la tradizione, la statua giunge a Barletta con una nave veneziana che, di ritorno dal sacco di Costantinopoli, sorpresa da una tempesta, decide di abbandonare in mare il pesante carico.

Una versione più recente ci racconta che il Colosso è stato rinvenuto a Ravenna durante gli scavi effettuati dall’imperatore Federico II e che questi abbia deciso di trasportare in Puglia il prezioso ritrovamento.

Cattedrale di Santa Maria Maggiore

La struttura, del XII sec., è il risultato della stratificazione di epoche diverse: classica, paleocristiana, altomedievale, romanica e gotica. Accoglie i fedeli lo splendido portale rinascimentale e il bel rosone di architettura romanica.

Le parti romanica e gotica sono armonicamente fuse ma distinguibili tra loro. Le principali testimonianze del periodo gotico sono rappresentate dall’abside poligonale con le cappelle e dai rilievi scultorei che decorano l’intera struttura.

Il campanile, su quattro livelli, è collocato sul lato nord mentre sulla facciata sinistra è visibile un’epigrafe celebrativa della Disfida di Barletta. Nella cripta sono visibili i resti di una basilica paleocristiana e di un ipogeo preromano.

Porta Marina

La splendida Porta Marina, situata nell’omonima piazza, è l’unica sopravvissuta delle antiche porte di accesso del sistema difensivo cittadino.

Questa era, in particolare, la via d’accesso per chi giungeva dal porto dove si ispezionavano le merci che entravano e uscivano da Barletta, in sostanza fungeva da dogana per la città.

L’attuale Porta Marina risale al 1751 e sostituisce la precedente di epoca medievale.

La ricostruzione della nuova porta si rese necessaria in seguito a modifiche apportate alla cinta muraria. Porta Marina si presenta con due diverse facce finemente decorate in stile tardo barocco e uno stemma della famiglia borbonica posto sul lato posteriore.

Basilica del santo Sepolcro

La Basilica del Santo Sepolcro, oggi una delle più importanti chiese della città, sorge sull’antico crocevia fra la via Adriatica e la via Traiana, luogo strategico perché snodo di riferimento per i pellegrini diretti verso la Terra Santa e i Crociati verso Gerusalemme.

L’attuale Basilica è il risultato di numerose trasformazioni; costruita sui resti di una chiesa medievale, si presenta in prevalenza gotica con archi a sesto acuto sia sul fronte principale che sul fronte longitudinale.

L’impianto è basilicale a tre navate che si concludono su tre absidi visibili da Corso V. Emanuele. La Basilica custodisce preziose icone e diversi affreschi medioevali.

Palazzo della Marra

Il Palazzo Della Marra è stato residenza di importanti famiglie aristocratiche quali gli Orsini, i Della Marra, i Fraggianni.

Pregevole il portale d’ingresso, arricchito dalle raffigurazioni allegoriche della Vecchiaia e della Giovinezza e da un elegante balcone sorretto da 5 mensole decorate con grifi, cani e mostri. La loggia che si affaccia sul mare presenta ricche decorazioni con temi allegorici sulle stagioni della vita.

Nel 1958 fu acquisito dal demanio statale che eseguì importanti restauri. Dal 2007 è sede della Pinacoteca De Nittis e nel 2015 è diventato proprietà del Comune di Barletta. Il primo piano del palazzo è destinato a mostre temporanee, mentre il secondo alla permanente Pinacoteca De Nittis.

Pinacoteca G. De Nittis

La Pinacoteca ha sede nello storico Palazzo Della Marra che oggi ospita la più ricca e prestigiosa raccolta di opere del pittore impressionista barlettano, grazie alle donazioni che la vedova De Nittis, Léontine Lucille Gruville, fece alla città nel 1914.

Nato a Barletta nel 1846, De Nittis si formò a Napoli ma trovò il successo a Parigi e a Londra. Morì a soli 38 anni a Saint-Germain-en-Laye.

La Pinacoteca ospita opere che risalgono al periodo napoletano, con i paesaggi dal vero, ma anche le opere dei periodi parigino e londinese durante i quali De Nittis subì la seduzione e il fascino della metropoli.

Teatro Curci

La costruzione, intitolata al famoso compositore barlettano, sorge sul sito di un antico convento; fu inaugurata nel 1819 e chiusa, per una importante ristrutturazione, nel 1846.

A seguito di tali lavori vennero apportate importanti modifiche che migliorarono la stabilità e l’acustica della struttura, nel contempo si prestò molta cura alla scelta degli arredi, dei materiali, al giusto equilibrio delle forme.

Questa attenzione ha portato alla realizzazione di uno degli esempi più belli di neoclassicismo pugliese.

Al teatro si accede attraversando un elegante portico, la platea è a ferro di cavallo con il loggione e 48 palchi disposti su tre ordini e ornati in cartapesta; la sala è finemente decorata.